Altrimenti: domande e risposte sulle migrazioni forzate nel podcast dei volontari e delle volontarie di Popoli Insieme

Nel progetto, recentemente concluso, volontari e migranti insieme hanno dato voce a storie, emozioni e sfide di chi ha lasciato il proprio paese in cerca di un futuro migliore

Dopo un’avventura durata poco meno di un anno, “Altrimenti”, il podcast dei volontari e delle volontarie di Popoli Insieme, è giunto alla sua ultima puntata. Dieci episodi che hanno esplorato le esperienze delle persone che hanno vissuto il percorso migratorio e di chi lavora al loro fianco, raccontando storie di speranza, ostacoli e rinascita.

“Perché non trovano un lavoro?” “Non sarebbe meglio aiutarli a casa loro?” “Perché non imparano l’italiano?” Queste sono solo alcune delle domande a cui si è cercato di dare risposta, puntando a fare chiarezza sulle curiosità e sui dubbi più frequenti sulle migrazioni. Gli episodi hanno dato voce non solo a esperti del settore, ma anche ai veri protagonisti di queste storie: persone che hanno lasciato tutto alla ricerca di un futuro migliore e che, con generosità, hanno condiviso il proprio vissuto con gli ascoltatori.

Sono proprio le testimonianze dirette, infatti, ad essere il vero valore aggiunto di “Altrimenti”: gli ascoltatori hanno potuto conoscere le esperienze di Fadjiki, Bilal, Wasif, e molti altri che hanno vissuto in prima persona la realtà migratoria. Ogni episodio ha offerto uno spaccato di vita reale, con storie che vanno dalle difficoltà del viaggio alla sfida dell’integrazione in Italia, dallo sfruttamento lavorativo alle barriere linguistiche, fino ad arrivare alla complessa rappresentazione mediatica del fenomeno migratorio.

La partecipazione dei volontari

Ma chi c’è dietro a un lavoro così complesso e approfondito? Un gruppo di una quindicina di giovani volontari e volontarie che in questi mesi si sono spesi per la sua ideazione e realizzazione. Dalla redazione alla raccolta delle storie, dalla registrazione fino all’editing, i ragazzi hanno messo a disposizione competenze, entusiasmo e, soprattutto, la volontà di offrire uno strumento informativo che potesse abbattere barriere culturali e pregiudizi. Questa esperienza si è rivelata per loro non solo un impegno, ma anche un’occasione di crescita e confronto.

Per Camilla, studentessa di diritti umani, partecipare ad “Altrimenti” è stato un modo per entrare in contatto con storie uniche, che l’hanno arricchita sia dal punto di vista umano sia professionale. “Mettere la mia voce come ‘immagine’ del podcast mi ha spinto fuori dalla mia zona di comfort”, racconta Camilla, “ma mi ha permesso di confrontarmi con prospettive nuove e arricchenti”.

Anche Beatrice, studentessa di scienze politiche, ha trovato il progetto formativo, soprattutto nella gestione della comunicazione social: “Intervistare esperti e protagonisti delle migrazioni è stato un privilegio. Abbiamo dato loro una piattaforma per raccontare la propria storia”.

Giovanni, infine, ha sottolineato quanto questa esperienza lo abbia arricchito dal punto di vista umano e tecnico: “Ho avuto l’opportunità di affinare tecniche di registrazione e montaggio audio, ma soprattutto di conoscere e comprendere meglio le storie di migranti e operatori del settore“.

In futuro una seconda stagione?

L’esperienza del podcast, che è stata realizzata anche con il sostegno del European Youth Foundation of the Council of Europe, si è conclusa con un evento speciale, che ha visto la presentazione della quinta Antologia BILL, una raccolta di testi e immagini dedicata al tema delle migrazioni, ideata da Ibby Italia per raccontare e sensibilizzare i più piccoli su questo tema così delicato.

Le puntate di Altrimenti sono disponibili sull’account Spotify del podcast e pronte per essere ascoltate da chiunque sia interessato ad approfondire la realtà migratoria.

Il futuro del podcast rimane aperto: i volontari di Popoli Insieme lasciano aperta la porta a una nuova stagione che possa esplorare altri aspetti del fenomeno migratorio, continuando a offrire storie e riflessioni preziose.

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