Il progetto “Let’s tandem – Volontariato in circolo” propone un’idea di solidarietà ribaltata: 6 tandem di volontariato, composti da un rifugiato e un volontario, verranno ospitati da tre diverse realtà associative padovane: Down Dadi, Alice per i DCA e Associazione Eligere.
Nell’ambito de “La città delle idee”, progetto finanziato dal Comune di Padova, chi normalmente beneficia di azioni di volontariato ha la possibilità di diventare volontario a sua volta, mettendosi a disposizione di cause diverse e radicate sul territorio: un’occasione di incontro per sentirsi parte attiva della comunità.
Nel mese di marzo un tandem di volontari si è attivato all’interno di Alice per i DCA, realtà a sostegno delle persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare: dopo aver approfondito la storia e la missione dell’associazione, i due volontari hanno dato il via alla loro esperienza preparando coloratissimi cartelloni in vista della X giornata del Fiocchetto Lilla.
Oltre ad avere l’occasione di trascorrere tempo insieme al di fuori dell’associazione, i volontari hanno potuto conoscere meglio le realtà che li ospitano nella loro attività e che cosa significa fare volontariato. Allo stesso tempo, le associazioni sono state formate ad accogliere volontari con background migratorio.
L’emergenza sanitaria ha impedito ai nostri tandem di vivere a pieno i mesi primaverili, ma una volta allentate le restrizioni una coppia di volontari ha partecipato al banchetto informativo di Alice per i DCA a Torreglia, in occasione di una gara sportiva.
Prima di prendere parte a questo progetto, i volontari Maria e Mohannad formavano un tandem già da qualche mese: Maria, infatti, insegnante da poco in pensione aveva deciso di impiegare il suo tempo libero supportando Mohannad nell’apprendimento dell’italiano! Il giovane siriano è arrivato in Italia all’inizio del 2020, proprio qualche giorno prima dello scoppio della pandemia e quindi, costretto come tutte e tutti al distanziamento, non ha avuto molte opportunità di uscire e conoscere persone. Dopo tanti mesi di isolamento, questo progetto è stato per lui una bella opportunità da cogliere:
“Fare volontariato mi permette di conoscere meglio il Paese in cui sono arrivato e di incontrare persone nuove, ma non è la mia prima volta: in Siria distribuivo cibo e vestiti ai profughi”
Con “Let’s Tandem!” Mohannad e Maria hanno avuto la possibilità di trascorrere più tempo insieme e di sperimentarsi in diverse attività.
Nel mese di maggio un altro tandem di volontari ha iniziato la sua esperienza di “solidarietà ribaltata” con Associazione Eligere, che si occupa di contrasto a bullismo e cyberbullismo nelle scuole del territorio. A Piove di Sacco, Abdul e Girni si sono uniti ad un gruppo di studenti e studentesse in alternanza scuola lavoro per preparare dei volantini informativi da distribuire nelle scuole. Girni è stato molto felice di condividere questa avventura con Abdul:
“Dal primo giorno A. era molto contento perché avremmo scoperto insieme “a new city” (Piove di Sacco) e fin da subito sottolinea quanto questo sia importante per lui. Ha un modo di fare timido, ma data la giovane età delle studentesse, la sua indole mite e sempre gentile ed un sorriso che traspare dalla mascherina, gli basta poco tempo per sentirsi pienamente coinvolto nell’attività. Il fatto che le ragazze facessero qualche gaffe in inglese, lo ha fatto sentire più tranquillo a mettersi alla prova con l’italiano. Il progetto a cui abbiamo lavorato era sul bullismo, e dopo aver spiegato la differenza tra quello fisico e verbale che lui aveva subito, mi ha raccontato che quello online gli pare “più stupido e vigliacco”. È stato bello condividere un’esperienza come questa”
Girni, volontario
Ad occuparsi del volantinaggio, sempre insieme ad Associazione Eligere, è stato un altro tandem di volontari. Il legame tra le coppie di volontari si è rafforzato incontro dopo incontro, così come quello con i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori e i rappresentanti dell’associazione.
La ricchezza di quanto vissuto è evidente a tutte e a tutti: ai ragazzi rifugiati che per la prima volta si cimentano in un’esperienza di questo tipo, ai volontari di Popoli Insieme che si mettono alla prova in altre realtà, ai membri delle associazioni ospitanti che si trovano in una nuova dinamica e infine a chi beneficia delle azioni di solidarietà ribaltata.