Oltre l'accoglienza

SPERIMENTAZIONI DI AUTONOMIA

L’inclusione è un percorso che va costruito passo dopo passo, insieme. Una volta concluso il percorso di accoglienza istituzionale e concluso l’iter di richiesta di protezione internazionale, molte persone si trovano in condizione di vulnerabilità abitativa e senza la possibilità di avere un’indipendenza economica. In questi casi Popoli Insieme offre l’opportunità di essere accolti nel centro notturno di seconda accoglienza, dove uomini titolari di protezione internazionale possono contare su un letto, un tetto e sulla possibilità concreta di trovare un lavoro e creare relazioni.

Una volta terminato il periodo di permanenza nel centro di seconda accoglienza, in molti trovano un lavoro e raggiungono un buon grado di autonomia. Tuttavia, quello della casa resta un tema difficile e per questo l’Associazione prevede forme di terza accoglienza per persone titolari di protezione internazionale lavoratrici e che possono contribuire attivamente alle spese per la casa. 

Da anni l’Associazione promuove percorsi di inclusione sociale per persone migranti e rifugiate, durante e dopo l’accoglienza con l’obiettivo di favorire l’incontro con la cittadinanza, l’orientamento al lavoro, l’inclusione e l’autonomia. 

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PROGETTO ARRUPE

Trovare una casa a Padova sta diventando sempre più difficile e lo è, in particolare, per studentesse e studenti stranieri. Questo è dovuto ad una carenza oggettiva di soluzioni abitative in città e di posti letto presso i collegi universitari, ma anche ad una reticenza da parte dei proprietari ad affittare all’utenza straniera.

Per molti studenti e studentesse la gioia di aver ricevuto una borsa di studio è subito spenta dallo stress e dalla difficoltà di trovare un alloggio, rendendo più complesso per loro inserirsi nel nuovo contesto sociale e fare rete sul territorio. E se la soluzione fosse vivere insieme?

Nel corso degli ultimi anni l‘Associazione Popoli Insieme ha consolidato le relazioni con gli studenti e le studentesse residenti presso il Centro Antonianum e, da questo scambio, è nata l’idea del “Progetto Arrupe”.  Per l’anno accademico 2021/2022 10 studenti/esse universitari/e rifugiati/e e/o richiedenti protezione internazionale sono stati inseriti presso le 4 Residenze coinvolte , affinché possano condividere la vita e gli spazi quotidiani con studentesse e studenti italiani. Questo ha permesso a entrambe le parti di scoprire e costruire insieme una nuova quotidianità e di sentirsi al centro di un progetto formativo e di crescita comunitario, in un contesto interculturale.

Il cuore del Progetto Arrupe, infatti, è la costruzione di un’esperienza di convivenza dove studenti e studentesse possano sentirsi protagonisti di un percorso formativo personale e collettivo, prendersi cura della propria interiorità e costruire il proprio futuro a partire dalla ricchezza del confronto e dell’incontro con l’altro perché “più abbiamo a che fare gli uni con gli altri, meglio ci comprenderemo” (A. Langer).

Anche tu puoi sostenere un rifugiato nel suo percorso di inclusione e autonomia sul territorio.

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